Se c’è una città che si distanzia dagli aspetti più difettosi del modello di sviluppo urbano di provenienza statunitense questa è L’Avana. La metropoli caraibica, che ha conservato l’influenza mediterranea impressa dagli antichi dominatori spagnoli, offre un esempio di come potrebbe essere una città che non ha conosciuto i paradigmi della crescita urbana della seconda metà del XX secolo. L’Avana ha mantenuto la sua personalità originaria e sta intraprendendo un una fase di rinnovamento che ha saputo più che altrove interpretare correttamente i principi dello sviluppo sostenibile.
La riqualificazione dell’Avana si basa sulla vitalità della suo tessuto sociale e urbano. Forse non esiste un’altra città al mondo con un numero così altro di bambini che giocano per strada, sia nelle sconnesse vie dei quartieri residenziali che nei viali pavimentati ed alberati del centro monumentale. E’ in generale l’intensa vita di strada che può favorire un processo complessivo di rinnovamento urbano attraverso il cosiddetto placemaking, un processo che si fonda sull’interazione tra progettisti e cittadini nella creazione di luoghi vivibili nelle città. L’innovazione consiste appunto nel considerare di fondamentale importanza l’opinione degli abitanti di una determinata comunità, con riferimento ai possibili miglioramenti che possono essere apportati in quegli spazi pubblici che gli stessi sono soliti frequentare, usando come punto di riferimento i loro bisogni, le mancanze lamentate e tutto quanto possa rendere un determinato posto più vivibile.
Per la capitale cubana si tratta di evitare di commettere gli stessi errori di moltissime città dei paesi sviluppati, e di utilizzare, come punto di forza la grande presenza di pedoni come mezzo per scoraggiare il traffico veicolare privato. Lo stesso processo di valorizzazione della condizione attuale riguarda il commercio urbano, che ha oggi nei mercati di quartiere la principale fonte di approvvigionamento alimentare della popolazione. L’Avana sta investendo sull’agricoltura urbana per la produzione di cibo alla scala dei suoi 2,2 milioni di abitanti e questo aspetto è un altro punto di forza del processo di riqualificazione urbana basato sulle iniziative condotte dal basso.
Anche la grande disponibilità di spazi verdi – parchi, giardini viali alberati sul modello delle Ramblas di Barcellona – così come l’affaccio sull’oceano del Malecon, contribuiscono a creare un ambiente urbano favorevole ai pedoni anziché alle automobili, in grado di supportare l’integrazione culturale, l’incontro delle persone e la vita all’aperto. Negli spazi pubblici dell’Avana vi è un fiorire di iniziative come in nessun altro luogo: dai festeggiamenti all’aperto, ai tagli improvvisati di capelli, ai giochi da tavolo fino al baseball, le strade di questa città veramente unica sono un esempio di vitalità che va conservata, insieme all’architettura e agli spazi pubblici che fanno da sfondo.
L’Avana del XXI secolo vuole consentire alla sua popolazione di continuare a vivere, lavorare e divertirsi in una città contemporanea che rispetti lo spirito del luogo, i suoi valori e la sua eredità culturale.
(F.C.)
Riferimenti
Havana’s Public Spaces. Learning from ad Building on a People-Centered City, Project for Public Space, 3 marzo 2015