Jaime Lerner, l’ex sindaco di Curitiba icona della sostenibilità nei paesi in via di sviluppo, sostiene di aver sempre pensato che curando un punto malato della città si potesse rivitalizzare l’area che la circonda. Questo architetto-urbanista e politico di lungo corso – al governo della capitale del Paranà per tre mandati non consecutivi dal 1971 al 1992 – parte dal principio che la pianificazione sia un processo e che, in quanto tale, non produca trasformazioni immediate. Se condotto nel migliori dei modi, il processo si attuerà per punti che si attiveranno autonomamente, un po’ come succede con l’accensione di una scintilla che a sua volta innesca un fuoco in grado di propagarsi.
Nel suo libro Acupuntura Urbana, ora tradotto in inglese e presentato in varie città nordamericane dal Center for The Living City fondato tra gli altri da Jane Jacobs, egli ha spiegato come ha condotto il processo di trasformazione di una metropoli brasiliana che ha triplicato la popolazione in tre decenni senza soffrire dei mali tipici di altre grandi città sudamericane. Lerner non ha timore di sostenere che alla medicina per curare le città malate si possa affiancare anche la “magia”, concetto che si potrebbe traslare nel principio fondamentale, da assumere in urbanistica come in medicina, della interazione tra medico e paziente. Se le città si riattivano, anche per punti, c’è la possibilità che migliorino, ma tutto ciò è possibile solo se si accende il desiderio di rinnovamento, nello stesso modo in cui per il paziente è determinante la volontà di guarire.
Nell’esperienza di Curitiba molto ha contato la creatività, oltre alle idee che hanno guidato il rinnovamento. Essa ha dimostrato quanto sia importante per valorizzare i luoghi, renderli più vivi e vivibili, e dare opportunità a chi ne era privo attraverso azioni semplici e poco costose. Ma l’aspetto che ha maggiormente qualificato l’idea di Curitiba città sostenibile, che non a caso ha ottenuto numerosi riconoscimenti internazionali, è un ben pianificato sistema di trasporto pubblico efficacie, il Bus Rapid Transit, che ha consentito di sviluppare precise strategie di densificazione urbana.
Il libro di Lerner, a undici anni dalla sua pubblicazione, ha probabilmente esercitato una certa influenza su molte trasformazioni urbane nel mondo. Egli ritiene che siano ascrivibili alla sua idea di agopuntura urbana progetti come il parco lineare sulla High Line a New York o il recupero ambientale del fiume Cheonggyecheon a Seoul, ma interventi anche molto più piccoli, senza nemmeno una connotazione fisica, che si possono rintracciare in ciò che i ricercatori chiamano “leggibilità” degli spazi pubblici: venditori ambulanti di cibo a prezzi accessibili, buona illuminazione pubblica, panchine per la sosta delle persone.
Il principio che il costo dell’infrastruttura sia decisamente meno importante della sua qualità sociale è stato determinante per il modello Curitiba. Nel caso dei servizi igienico-sanitari, ad esempio, esso è stato tradotto nel contributo in titoli di viaggio del Bus Rapid Transit percepito dagli abitanti delle favelas in cambio della raccolta differenziata dei rifiuti. Oppure sono i cavi elettrici e i tubi dell’acqua fatti passare attraverso i corrimano delle scale che si snodano tra le baraccopoli collinari, con i quali sono state dotate così di elettricità e acqua a costi minimi. Un approccio tattico all’urbanistica che non è però in grado di quantificare i suoi risultati concreti; diametralmente opposto a quello analitico, che antepone alla programmazione di una serie di azioni la meticolosa raccolta dei dati per consentire la misurabilità dei risultati ottenuti.
Ci può essere una via di mezzo tra questi due approcci? La domanda resta per ora senza risposta, ma ciò che si può senz’altro affermare è che i mandati da sindaco di Lerner hanno portato molti miglioramenti a Curitiba, una delle città più ricche del Brasile con un incremento di residenti e di investimenti in gran parte dovuto agli interventi di quel periodo. Non mancano però le discussioni su quanto siano solide le fondamenta del modello Curitiba, che ha un deficit abitativo in crescita e il più alto tasso di possesso di auto del Brasile. Ma nel suo insieme, la sua storia e la teoria dell’agopuntura urbana, ovvero come migliorare la salute di una città con piccole stimolazioni, hanno avuto una grande influenza sulle politiche urbane per la sostenibilità a livello planetario.
Riferimenti
W. Doig, Former Curitiba Mayor Jaime Lerner on Healing Cities With “Urban Acupuncture”, Next City, 22 ottobre 2014.
Una risposta su “La città sostenibile e l’agopuntura”
Una possibile via d’uscita per la nostra società può essere l’introduzione di soluzioni costruite dalla scienza bioeconomica, ovvero dalla teoria che ricerca un’economia ecologicamente e socialmente sostenibile, ovvero da un approccio ecoumano definito dagli obiettivi del ben-essere, ben-stare e ben-vivere. Pensiero plurale e intelligenza emotiva devono essere i fondamenti per creare capacità etica.